Il Canto del Corpo

IL  CANTO  DEL  CORPO
di Vittoria Lìcari


“ L a   v o c e   e s c e   d a l   t u t t o   i l   c o r p o,
n o n   s o l o   d a l l a   b o c c a. ”

A l f r e d   T o m a t i s




   Il metodo didattico che ho denominato Il canto del corpo prende le mosse dalla frase del grande audiologo e foniatra francese Alfred Tomatis (1920 - 2001) che ne costituisce anche il motto.

   La voce è un importante veicolo della nostra energia interiore: imparare a usarla correttamente ci permette di liberare questa energia, evitando che diventi – qualora repressa – negativa e dannosa per il nostro benessere psico-fisico.

   Chi si accosta allo studio del canto per imparare a utilizzare la propria voce in modo artistico – per scopi professionali o per diletto personale – viene di solito invitato dall’insegnante a focalizzare l’attenzione sull’apparato fonatorio e su quello respiratorio. Tale attenzione, peraltro indispensabile, può originare – soprattutto in soggetti particolarmente nervosi e sensibili – una sorta di “disattenzione” alla propria corporeità generale che, sommata al desiderio – per non dire all’ansia – di raggiungere in breve tempo un buon risultato estetico, dà luogo a tensioni mentali e muscolari che influiscono negativamente sull’emissione vocale, generando  insoddisfazione per i risultati ottenuti e conseguente ostinazione nel tentare di migliorare le proprie prestazioni, in un circolo vizioso che rischia di diminuire - o addirittura togliere - la fiducia nelle proprie capacità vocali, quando non va addirittura a influire negativamente sul corretto utilizzo della tecnica e sull’assetto fisiologico della laringe.


   In circa trent’anni di pratica del canto ho io stessa incontrato e affrontato i
problemi sommariamente descritti poc’anzi; la mia ultradecennale esperienza didattica nel settore mi ha inoltre offerto la possibilità di analizzarli dai punti di vista più vari, poiché la medesima problematica assume diverse sfaccettature a seconda della persona che ne è gravata.

   Sono pertanto in grado di proporre un seminario propedeutico in cui mi propongo di guidare i partecipanti in primo luogo al riconoscimento, quindi all’analisi e alla soluzione dei loro problemi vocali correlati alla corporeità. Desidero precisare che con il termine “soluzione” intendo la creazione di un protocollo di esercizi mirati alle esigenze dei singoli allievi, la cui pratica costante riesca a far loro superare i vecchi problemi e a evitare che se ne presentino di nuovi.

   Gli incontri sono a carattere collettivo, poiché è molto importante l’osservazione degli altri, delle loro problematiche e delle loro reazioni al lavoro individuale; tuttavia il lavoro è condotto dall’insegnante singolarmente, su di un partecipante alla volta.

   Si comincia con un breve colloquio di presentazione; poi l’allievo canta – o recita – un brano musicale o in prosa di sua scelta, oppure può decidere semplicemente di continuare a parlare di ciò che vuole, senza schemi precisi. A questo punto l’insegnante cercherà di risolvere i problemi vocali evidenziati dall’allievo attraverso una serie di esercizi mirati.


    Il metodo è applicabile anche a non cantanti, che siano o no professionisti della voce, in quanto aiuta a scoprire le proprie caratteristiche vocali più vere e profonde e a metterle in relazione con il proprio corpo, migliorando il rapporto con sé stessi e con gli altri.

   È inoltre molto utile per risolvere i problemi di coordinamento fra voce e movimento scenico.

   Anche gli strumentisti possono trarne vantaggio, poiché la presa di coscienza della propria voce aiuta a ottimizzare il rapporto con lo strumento, che non viene più avvertito come un elemento esterno a sé stessi, bensì come una emanazione della propria fisicità.

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